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Data Giorno Itinerario Km. in bici

28/05/04

1

venerdì

Parma – Ventimiglia

t

29/05/04

2

sabato

Ventimiglia – Roncisvalle

t

30/05/04

3

domenica

Roncisvalle – Pamplona – Puente la Reina – Estella

111

31/05/04

4

lunedì

Estella – Torres del Rio – Logrono – Najera – Santo Domingo

106

01/06/04

5

martedì

Santo Domingo – Villafranca – Cruz de los Cadios – Burgos

81

02/06/04

6

mercoledì

Burgos – Hontanas – Castrojeria – Carrion de los Condes

89

03/06/04

7

giovedì

Carrion de los Condes – Sahagùn – Leòn

100

04/06/04

8

venerdì

Leòn – Villar de Mazarife – Astorga – Cruz de Hierro – Ponferrada

124

05/06/04

9

sabato

Ponferrada – La Faba – Laguna – O Cebreiro – Tricastela

81

06/06/04

10

domenica

Tricastela – San Xil – Sarria – Ferreiros – Portomarin – Ligonde

66

07/06/04

11

lunedì

Ligonde – Palas de Rei – Arzua – Monte del Gozo

77

08/06/04

12

martedì

Monte del Gozo – Santiago de Compostela

37

09/06/04

13

mercoledì

Santiago de Compostela – Noia – Muros – Finisterra

t

10/06/04

14

giovedì

Finisterra – Cabo Tourinan – Muxia – Finisterra (bici) – Cabo Villàn – Malpica

51

11/06/04

15

venerdì

Malpica – Lugo – Leòn – Burgos – Pamplona – Roncisvalle

t

12/06/04

16

sabato

Roncisvalle – Pamplona – S. Jean Pied de Port – Roncisvalle – Sant Jean Pied de Port

67

13/06/04

17

domenica

S. Jean Pied de Port – Oloron – Lourdes – Foix – Carcassonne – Frontignan

t

14/06/04

18

lunedì

Frontignan – Aix en Provance – Nizza – Parma

t
a 990 Tot.

Spagna – Cammino Santiago de Compostela, un viaggio nel passato

28/05/04 – Parma – Ventimiglia

Alle 19.00 partiamo da Parma, prima abbiamo guardato la tappa del Giro d’Italia. Non incontriamo traffico e alle 22,30 arriviamo a Ventimiglia dove troviamo subito il campeggio.

29/05/04 – Ventimiglia – Roncisvalle

Pensavamo di alzarci prima delle 7.00, ma evidentemente eravamo stanchi, dopo le 8.00 siamo nuovamente in viaggio. Sulla Costa Azzurra c’è un po’ di traffico ma soprattutto molti caselli autostradali. Superata Marsiglia un piccolo incidente ci obbliga a fare un mezz’ora di coda, ma poi il viaggio prosegue velocemente fino a Roncisvalle dove arriviamo alle 18.45. Mangiamo alcune cose portate da casa, in seguito ci mettiamo a parlare con altri italiani che sono partiti da S. Jean Pied de Port, sono quasi tutti da soli e uno di loro lo sta facendo per la sesta volta. Dormiamo nel bel rifugio per i pellegrini. Alle 22.00, proprio come nei rifugi di montagna, spengono le luci. ** spendiamo 5 eur. a testa per dormire

30/05/04 – Roncisvalle – Pamplona – Puente la Reina – Estella

Alle 6.00 c’è la sveglia e uno dei gestori volontari canta una splendida Alleluia in latino. Questa notte ho dormito bene in rifugio dove sembra di essere tornati indietro nel tempo. Prepariamo le bici, chiudiamo la macchina e alle 7.00 partiamo per il Cammino di Santiago de Compostela. Facciamo alcune deviazioni nello sterrato, ma è talmente sassoso che abbiamo paura di rompere qualcosa a causa delle vibrazioni, proseguiamo per la strada, non ci sono macchine. A Larrasoana ci fermiamo a timbrare la Credenziale (Sello), seguiamo un altro pezzo di sterrato e arriviamo a Pamplona prima delle 11.00. Conosciamo una coppia d’olandesi in bici, sono partiti direttamente da Amsterdam e hanno già 2000 km nelle gambe. Fuori la città facciamo un pezzo di strada trafficata in compagnia di due fratelli di Barcellona, Pera e Juan, ma poi noi deviamo per Urtega dove ci fermiamo in un bar. Arrivati a Puente la Reina ci fermiamo al rifugio per il Sello e visitiamo il ponte romanico, questa località è interessante. Prendiamo lo sterrato, ma dopo pochi km siamo costretti a tornare indietro, causa manutenzione è troppo brutta per la bici. La strada nonostante la ciclabile a lato è trafficata, rincontriamo gli olandesi e dopo poco altri due, pure loro partiti da Amsterdam, più viaggio e più mi accorgo che questo popolo è straordinario. Verso le 16.00 arriviamo ad Estella e ci dirigiamo subito al rifugio dei pellegrini, dopo la doccia ci prepariamo da mangiare, siamo abbastanza affamati. Passiamo la serata tra un giro a piedi per il paese e due chiacchiere con un bolognese e una signora di Genova, entrambi fanno il Cammino a piedi. Il bello di questo viaggio sono soprattutto gli incontri. Ci sono persone da tutto il mondo, due giapponesi ci offrono delle gustose ciliege, una canadese riposa i piedi doloranti in una bacinella d’acqua, un signore è partito a piedi da Strasburgo, c’è una famiglia con due bambini del Texas ecc. ** spendiamo 4 eur. per dormire + 3 eur. colazione a testa

31/05/04 – Estella –Torres del Rio – Logrono – Najera – Santo Domingo

Partiamo dopo un’abbondante colazione fatta in compagnia di persone che vengono da svariati paesi. Prendiamo il Camino che è sterrato, ci portiamo al Monastero de Irache dove vi è una fontana dove sgorga il vino, un tedesco ha dormito davanti ad essa e si vedono i risultati già alle 7.00 di mattina. Continuiamo per lo sterrato attraversando bei vigneti e campi coltivati. Incontriamo parecchi pellegrini a piedi, in seguito anche Pera e Juan e una coppia di Colonia che erano ad Estella ieri sera, sono Martin e Maggy. Ci fermiamo tutti a Los Arcos per comprare qualcosa da mangiare, poi Mara mi "obbliga" alla sosta sello. Arriviamo verso le 12.00 a Torres del Rio dove sostiamo nella piazza a fianco della bella chiesa per pranzare, arrivano altri ciclisti pellegrini compresi i due tedeschi. Prima di entrare a Logrono il cammino diventa in pratica una pista ciclabile che continua anche dopo la città. Si pedala molto bene e affrontiamo anche la salita che si trasforma in un buono sterrato, scambiamo due chiacchiere con dei bretoni. A Navarrete durante la sosta "sello" incontriamo degli spagnoli in bici e insieme affrontiamo la salita che porta ad Alto de S.Anton, è sterrata ma bella, solo negli ultimi metri siamo costretti a scendere, nella parte finale della discesa ci spostiamo sulla carrettera. Arriviamo poco prima delle 16.00 al rifugio di Najera e decidiamo di proseguire per Santo Domingo, così anche gli spagnoli, uno di loro è partito da Saragozza. Arrivano anche Martin e Maggy, lei è stanca, vorrebbe fermarsi ma gli annunciano che il rifugio è ormai pieno e devono tenere libero qualche posto per quelli a piedi. Credo che questa regola sia giusta, perché noi in bici facciamo relativamente presto a raggiungere il prossimo rifugio. Visto l’orario decidiamo di fare un pezzo di strada per raggiungere prima Santo Domingo de la Calzada, è salita con vento contro, in sintesi facciamo fatica ma alle 17.00 arriviamo. Il rifugio è molto spartano e a donazione, facciamo una doccia. Oggi ce la siamo veramente goduta, bel sole, bei paesaggi e anche dal punto di vista della ciclabilità è stata ottima. Girando per il bel centro scambiamo due chiacchiere con due coppie di simpatici signori italiani, non pellegrini, che sono curiosi di saperne di più sul cammino. ** donazione

01/06/04 – Santo Domingo – Villafranca – Cruz de los Cadios – Burgos

Partiamo con calma dopo avere mangiato alcune cose comprate ieri sera al supermercato in compagnia di un medico francese partito a piedi da Aran. Siamo in tanti con la bici e ormai ci conosciamo, alcuni viaggiano con pochi bagagli, altri seguono la strada asfaltata. Superiamo parecchi pedoni, continuiamo per il bel sterrato attraversando colline coltivate a grano. La vista spazia molto lontano, il paesaggio è bello come del resto i paesi che attraversiamo. Prima di Villambistia il cammino si trasforma in sentiero, andiamo piano per paura di danneggiare la bici, proseguiamo fino ad affrontare una bella salita prima del paese di Villafranca. Qui il sentiero si impenna e ci obbliga a fare un pezzo a piedi e poi proseguire con il rapporto più agile che abbiamo. Un vecchio montanaro ci indica di bere ad una fonte dove l’acqua è ottima, nonostante ci sia scritto non potabile, lui stesso viene fino qui per prenderla, ci facciamo alcune risate grazie alla sua simpatia. Arrivati al Cruz de los Cadios lasciamo dopo poco il cammino per pochi km di discesa, svoltiamo per San Juan de Ortega e lo riprendiamo. Dopo una sosta ad Atapuerca dove mangiamo qualcosa, affrontiamo la salita che risulta più dura del previsto anche per colpa del fondo sassoso, svariati grifoni volano sopra le nostre teste. L’entrata a Burgos non è delle più belle, si passa dal quartiere industriale e affianca una strada trafficata. Per arrivare al rifugio dei pellegrini si attraversa tutta la città passando anche davanti alla stupenda Cattedrale. Arriviamo alle 16.00, in seguito anche gli altri nostri amici spagnoli, tedeschi, svizzeri. Mara lava qualche maglietta, io sistemo le bici lubrificando le catene, in seguito chiacchieriamo con altri pellegrini. Oggi è stata una giornata tanto dura quanto bella, inoltre il sole continua ad accompagniarci. Alla sera passeggiamo per la bella città e ceniamo in compagnia di Pera e Juan. Ci raccontano che stanno facendo il Cammino di Santiago in memoria del padre scomparso da sei mesi, era appassionato di bicicletta e avrebbe desiderato molto arrivare a Santiago con questo mezzo. Passiamo una serata molto piacevole parlando di vari argomenti, per fortuna le nostre lingue sono simili.. ** 3 eur. + 1 eur. per la bici a testa

02/06/04 – Burgos – Hontanas – Castrojeria – Carrion de los Condes

Raccogliamo il bucato steso e salutiamo Pera e Juan, si fermano un giorno a Burgos per riposare. Ci fermiamo a Rabe de las Calzades dove facciamo colazione nel rifugio, in pratica nella cucina della famiglia che lo gestisce. Affrontiamo la facile salita su un bel sterrato, il sole alle nostre spalle illumina il meraviglioso paesaggio collinare, i verdi prati di grano e i rossi papaveri contornati da fiorellini galli lo colorano. Proseguiamo su un bel altopiano, mi accorgo che il mio portapacchi si è dissaldato, lo riparo con delle fascette. Proseguendo incontriamo i soliti amici ciclisti e dopo Castrojeria ci aspetta una corta ma durissima salita su ottimo sterrato, alla fine il panorama è da mozzafiato. Attraversiamo una zona meravigliosa e arriviamo all’Eremo di S.Nicolas, gestito da italiani di Perugia, per i prossimi quindici giorni ci rimarrà il simpatico Aldo, prendiamo il solito sello. A Boadilla del Camino sostiamo per un panino, proseguiamo per belle strade sterrate e alle 15.50 arriviamo a Crrion de los Condes. I due rifugi sono pieni ma ci dirottano al Convento S.Maria, gestito da suore, molto caratteristico. In stanza ci ritroviamo con altri pellegrini ciclisti che ormai conosciamo bene, il bello di questo cammino sono proprio gli incontri. Mangiamo bene in un ristorante che offre il menù del Pellegrino, 7,5 eur. a testa. Le condizioni climatiche sono ottime perché nonostante il sole molto forte non c’è mai troppo caldo, merito anche della leggera brezza e dalla quota, oggi sempre sopra gli 800 mt slm. La buona notte ci è data da due campanili vicini, di una vecchia chiesa, illuminati dal sole serale, con sopra tre nidi di cicogne, con madri e piccoli. ** 4 eur. a testa

03/06/04 – Carrion de los Condes – Sahagùn – Leòn

Il tempo si mantiene buono, il cammino è ottimo per le bici, condizioni ideali per un’altra meravigliosa giornata. Ugualmente agli altri giorni la mattina è fresca, solo verso le 11.00 ci mettiamo in maniche corte, per poi soffrire un poco di caldo dopo le 13.00. Sempre la mattina presto è il momento in cui si supera il maggiore numero di pellegrini a piedi, calando sempre più fino al pomeriggio dove se ne incontrano pochi, causa anche il caldo. Poco prima di entrare in Sahagùn facciamo una piccola deviazione per vedere l’eremo Virgen del Punte. Passata la cittadina il cammino si divide, teniamo la strada di sinistra passando da Bercianos. Alla nostra destra si vedono le vette innevate della Sierra Cantabrica, siamo nella regione della Castilla-Leòn, la luce è sempre meravigliosa. Poco prima di Mansilla de las Mulas ci fermiamo a mangiare, sono ormai le 13.00 e la fame si fa sentire. Con calma raggiungiamo la città di Leòn dove arriviamo poco prima delle 16.00, alloggiamo al convento "Santa Maria de Carbajal", è a donazione. Dopo la doccia visitiamo il centro, davanti alla magnifica Cattedrale ci ritroviamo con i soliti due gruppi di ciclisti spagnoli. Conosciamo anche due romani che fanno qualche pezzo a piedi e altri in bus. Leòn merita sicuramente una visita, dalla Cattedrale alla Basilica di San Isidoro. Pure oggi abbiamo pedalato sempre sul cammino ed è stata molto bella sia dal punto di vista ciclabile che dei paesaggi attraversati, anche se quelli di ieri li ho preferiti. Alla sera abbiamo partecipato alla preghiera del pellegrino con le suore del convento. ** donazione

04/06/04 – Leòn – Villar de Mazarife – Astorga – Cruz de Hierro – Ponferrada

Oggi è il nostro sesto giorno in bici e le gambe iniziano a sentire la fatica. Ripassiamo a vedere la bella Cattedrale illuminata dalla luce del mattino, poi cerchiamo la strada per uscire dalla città. Fuori della città il cammino si divide in due strade, noi seguiamo i pellegrini a piedi prendendo la più corta ma notevolmente meno bella, quella che segue la trafficata N-120.Dopo non molto incrociamo un bivio per Chozas de Abajo, voltiamo e prendiamo quella consigliata dal nostro libro. Prendiamo il sellos al bel rifugio del pellegrino di Villar de Mazarie. Molti pellegrini a piedi seguono quello che affianca la n-120 perché più corto, ma consiglio l’altro immerso nella campagna, segue strade asfaltate poco trafficate e alcuni pezzi sterrati non sempre perfetti per la bici. Dopo Santibanez prendiamo un sentiero che scavalca alcune colline, i sassi ci rallentano la marcia facendoci assaporare i bei paesaggi che attraversiamo. Arriviamo al Crucero de Santo Toribio, da qui si può ammirare Astorga dall’alto, è un ottimo posto per una sosta pranzo. Ad Astorga oltre che per il sellos ci fermiamo a visitare la Cattedrale, incontriamo i soliti nostri amici, dagli svizzeri ai due simpatici spagnoli Marcos e Javier e infine Martin e Maggy. Usciti dalla città si prende una bella strada asfaltata poco trafficata, il cammino rimane al suo fianco, qui inizia la lunga salita che porta alla Cruz de Hierro. Attraversiamo dei bei paesini salendo con la giusta calma, ci fermiamo a Rabanal del Camino, il bel rifugio è pieno, ci sarebbe posto in paese ma sono le 15.10 e decidiamo di proseguire. La salita è lunga ma non dura, a Foncebadon prendiamo il sellos e arriviamo poco dopo alla Cruz de Hierro. La salita in realtà non è finita, si scende un poco per poi risalire. La discesa vera e propria è impressionante, mi fermo dopo qualche km perché i cerchioni sono bollenti, ad El Acebo facciamo una sosta più lunga. Nell’ulteriore pezzo di discesa incontriamo un’italiana a piedi, scambiamo due chiacchiere e poi giù fino a Molinaseca che meriterebbe una visita più prolungata. Arriviamo a Ponferrada che sono le 18 passate, oggi è stata la tappa più impegnativa fatta fino ad ora. Il rifugio è molto accogliente, all’interno c’è anche una piccola chiesa, ritroviamo anche qui Martin e Meggy. Ceniamo in un ristorante all’aperto sotto le mura del Castello, dopo una tappa così dura ci siamo meritati questo pranzo. Parliamo con due australiani che cenano nel tavolo a fianco, stanno pure loro facendo il cammino e ci raccontano dei suoi figli che studiano in Europa. E’ un viaggio diverso dai soliti, è un viaggio indietro nel tempo. ** donazione.

05/06/04 – Ponferrada – La Faba – Laguna – O Cebreiro – Tricastela

Lasciamo il bel rifugio di Ponferrada alle 7.30, passiamo da Columbrianos. Seguiamo una parte di sterrato, poi il cammino costeggia la strada asfaltata e poco affollata. A Villafranca ci fermiamo per prendere un’estensione della Credenziale, a forza di prendere sellos abbiamo finito la prima. Ad Ambasmestas ci fermiamo per mangiare prima della dura salita, compriamo anche delle buone ciliege da una bancarella. All’inizio della salita conosciamo Pedro, uno spagnolo che ha lavorato cinque anni a Roma, affrontiamo insieme la salita che porta ad O Cebreiro. Svoltiamo presto a sinistra per La Faba, ottima scelta perché prendiamo la vecchia strada che porta al passo, piccola, asfaltata e senza macchine. Questa era nel passato la parte che preoccupava di più i pellegrini, credo che lo sia ancora, ci sono punti dove la pendenza supera il 20%. Tutti i ciclisti che incontriamo fanno pezzi a piedi, Mara con il suo passo lento ma costante fa tutta la salita sui pedali, anche Pedro rimane meravigliato. Il sole picchia forte sulle nostre schiene e alla fontana di Laguna de Castilla ci rinfreschiamo, siamo proprio in montagna, le mucche hanno la precedenza a bere. Affrontiamo gli ultimi duri km e verso le 13 siamo a O Cebreiro, bellissimi fiori gialli costeggiano la strada. Ci fermiamo a lungo con alcuni olandesi, chiaramente come tutti quelli conosciuti fino ad ora, vengono in bici direttamente dall’Olanda. Arrivano anche Martin e Maggy, dopo avere mangiato qualche arancia e preso il sellos al rifugio, ripartiamo per l’Alto do Poyo. Arriviamo a Tricastela poco prima delle 16.00 dopo una bella discesa. Il rifugio è pieno ma ci permettono di piantare la tenda nel bel prato, c’è già un olandese, dopo poco ne arriva un altro e anche due australiani conosciuti nella mattinata, tutti in bici. Con la tappa di oggi siamo entrati in Galizia, ora vorremmo rallentare perché abbiamo tempo. Dopo una doccia e aver fatto spesa al supermercato, andiamo alla messa del pellegrino. Alla fine della santa messa è letta una preghiera in varie lingue, Mara legge quella in italiano. Al ristorante, menù del dia 7,25 eur. (ottimo), ci fa compagnia Pedro e poi anche Martin e Maggy, rimaniamo fino alle 22.00. ** donazione.

06/06/04 – Tricastela – San Xil – Sarria – Ferreiros – Portomarin – Ligonde

Ci alziamo più tardi del solito, in tenda nessuno accende le luci, a colazione mangiamo le cose comprate al supermercato. Una leggera nebbia avvolge il rifugio, ma i raggi del sole filtrano creando un effetto emozionante. Ci fanno compagnia i nostri vicini di "casa" australiani, sono partiti da Parigi e seguono il cammino dalla bici. All’uscita di Tricastela prendiamo la dura salita che porta a San Xil, il cielo è sereno ma sotto di noi il mondo è nella nebbia. Pedaliamo lungo questo confine irreale tra sole e nebbia, sono piccole strade di montagna senza traffico ottime per la bici, non incontriamo nessuno. Una lunga discesa ci porta a Sarria dove per la prima volta dobbiamo fare la fila per prendere il sellos. Da quando siamo entrati in Galizia il numero dei pellegrini è aumentato notevolmente, molti, infatti, fanno solo gli ultimi 100 km. Fuori di Sarria il cammino è sterrato e affrontiamo una salita molto dura anche se corta. Il cammino attraversa delle zone molto belle, però ci rallenta notevolmente la marcia perché non è sempre buono per la bici, si rompe il ferro che sostiene la borsa davanti nella bici di Mara. Dopo Ferreiros una lunga discesa, dove teniamo l’asfalto, ci porta a Portomarin. Qui mangiamo un panino e incontriamo cinque simpatici italiani, i primi in bicicletta. Ripartiamo che sono le 16.00 passate dopo avere salutato tre amici spagnoli che era qualche giorno che non vedevamo. Ci aspetta un lungo tratto in salita e il caldo si fa sentire, teniamo il cammino nonostante corra a fianco della strada poco trafficata, il motivo è che c’è più ombra. Chiediamo nei rifugi di Gonzar e Ventas de Naròn, sono pieni e non hanno posto per una tenda. Ha invece due posti il bel rifugio di Ligonde, siamo in un piccolo villaggio di montagna dove dalla strada passano più mucche che macchine, è veramente un bel posto. Pure questo è a donazione, ma non solo il dormire, anche la cena e la colazione. Sono ormai le 18.00 e ci sbrighiamo a farci una doccia. Oggi è stata la tappa più corta fino ad ora, ma siamo in ogni caso rimasti molto sulla bici, il cammino rallenta parecchio ma sono convinto che pure i 756 km che abbiamo nelle gambe influiscono. Siamo una quindicina di pellegrini, più otto giovani ragazze americane che gestiscono momentaneamente il rifugio. Appartengono ad un’associazione cattolica americana che ha preso in custodia questo rifugio, ceniamo tutti insieme attorno ad una grossa tavolata, tedeschi, francesi, spagnoli e americani. La serata finisce con bel e triste canto di una coppia di tedeschi e di un altro delle giovani americane. Visito anche la casa dei vicini, all’entrata salumi e un cane, a sinistra la cucina e a destra una mucca. Veramente una bella serata in un luogo fuori dal solito e ben inserito nel contesto del Cammino di Santiago de Compostela. ** donazione

07/06/04 – Ligonde – Palas de Rei – Arzua – Monte del Gozo

Ci svegliamo che alcuni sono già partiti, siamo immersi nella nebbia. Ci fermiamo quasi subito per il sellos all’altro rifugio di Ligonde, tra la nebbia compare Pedro. E’ stato male nella notte, probabilmente per il troppo sforzo. Continuiamo insieme tenendo il bel sentiero del cammino, ma ci salutiamo presto perché vuole seguire la strada per fare prima visto che non si è ancora rimesso. Il cammino è molto bello, attraversa boschi, piccoli ruscelli, prati fioriti e bei villaggi, siamo costretti a spingere la bici solo per un piccolo pezzo di 30 mt. Ci fermiamo a prenderci un panino, ci fa compagnia Renzo, un signore di Trieste che è partito a piedi da Lurdes. Il percorso è un continuo su e giù, alternando duri strappi a belle discese, siamo veramente felici di questo viaggio. Nel primo pomeriggio il sole ha il sopravvento sulla nebbia e il caldo si fa subito sentire. Non vogliamo arrivare oggi a Santiago, ma marciamo talmente bene che non ci decidiamo a fermarci, ormai è chiaro che puntiamo al Monte del Gozo, qui normalmente si fermavano i pellegrini di un tempo. A circa 20 km da Santiago, in mezzo ad un fitto bosco, foro la ruota dietro. Sostituisco velocemente la camera d’aria, ci rendiamo conto di essere stati molto fortunati, sempre il sole e solo una foratura considerando tutto lo sterrato che abbiamo fatto. Poco prima delle 17.00 arriviamo al rifugio del Monte del Gozo, nulla a che vedere con quello di ieri, ma ha posto e questo è l’importante. ** donazione

08/06/04 – Monte del Gozo – Santiago de Compostela

Solo 5 km separa il Monte del Gozo alla Cattedrale di Santiago, alle 9.00 siamo già alla meta finale, andiamo a ritirare la nostra Compostela. In seguito torniamo fuori del centro per raggiungere il rifugio dei pellegrini (Acquarium) e lasciare i bagagli. Dopo avere mangiato qualcosa andiamo alla messa del Pellegrino che si tiene alle 12.00 nella Cattedrale, molto spettacolare e toccante. Il pomeriggio lo passiamo incontrando gente conosciuta durante il Cammino e chiedendo informazioni per il ritorno. Con il bus e il treno la cosa non è semplice e neppure economica, decidiamo di noleggiare una macchina. La National ci fa il prezzo migliore, 106 eur. per un giorno con 700 km lasciandola a Pamplona, proviamo a chiedere per tre giorni e il prezzo sale di soli 40 eur. (146 eur. e 1200 km). A questo punto un po’ a malincuore decidiamo di giungere a Finisterre non più in bici ma in auto, seguendo tutta la costa. Nel frattempo ci siamo accordati con i due svizzeri di Lugano e i cinque di Milano per cenare insieme. Più tardi rincontriamo Renzo e Stefano un simpatico ragazzo di Milano che ha fatto il cammino a piedi, entrambi si uniscono alla compagnia per la serata. Passiamo un’allegra serata e costatiamo che a molti di noi spiace che il cammino sia finito. Rientriamo che sono ormai le 24.00 insieme ai milanesi, dormiamo nello stesso rifugio. ** 5 eur. – 840 km Roncisvalle – Santiago

09/06/04 – Santiago de Compostela – Noia – Muros – Finisterra

Carichiamo per l’ultima volta le bici con le borse e facciamo l’ultimo giro per il centro di Santiago, ancora qualche incontro e saluto. Alle 11.00 ritiriamo la macchina e partiamo per visitare la costa della Galizia, è una sensazione strana e pedalare sulla nostra bici ci manca. Ogni viaggio in bici ci rendiamo sempre più conto di come sia bello "abbandonare" la macchina e riscoprire il viaggio fatto con ritmi diversi, più lenti. Guidiamo molto lentamente facendo parecchie soste, vogliamo goderci pienamente questa bella costa in un'ulteriore giornata di sole. Arriviamo a Finisterre che sono quasi le 19.00 e dopo essere andati al Faro cerchiamo da dormire. Incontriamo pure qui persone conosciute, i due svizzeri di Losanna venuti in bici, ci raccontano che hanno sbagliato strada più volte, torneranno in bus a Santiago. Ci spiace non essere arrivati in bici, anche perché le forze non ci mancavano, ma in questo modo possiamo visitare molto meglio la costa della Galizia, in fondo non si può avere tutto. Alle 21.00 torniamo al faro per vedere il tramonto, ci sono altri pellegrini, alcuni come da tradizione bruciano alcuni vestiti utilizzati nel cammino. Cerchiamo un ristorante in riva al mare per mangiare il pesce, all’entrata di quello che abbiamo deciso ritroviamo nuovamente Pedro, lo spagnolo che ha vissuto a Roma. Ceniamo insieme passando una piacevole serata, alla fine ci confida il vero motivo del suo viaggio in bici attraverso il Cammino di Santiago de Compostela. Dormiamo in un piccolo hotel convenzionato con i pellegrini. ** 20 eur. per una doppia.

10/06/04 – Finisterra – Cabo Tourinan – Muxia – Finisterra (bici) – Cabo Villàn – Malpica

La prima notte in un letto serio ci fa dormire più del solito. Oggi puntiamo a nord verso Muxia costeggiando il più possibile la costa denominata "costa della morte". Usciti da Finisterre incontriamo due ciclisti e ci prende subito la nostalgia. Lasciata la strada principale in prossimità di Pereirina parcheggiamo l’auto, montiamo le bici, le due borse laterali alleggerite e pedaliamo contenti verso Cabo Tourinan. Seguiamo strade secondarie senza traffico che affiancano scogliere stupende, Cabo Tourinan è un luogo magnifico e la nebbia, forata saltuariamente dai raggi del sole, gli infonde quel tocco mistico che mi affascina. Facciamo colazione al sacco a fianco del faro, siamo felici e costatiamo quanto sia più bello viaggiare in bicicletta che in macchina. Salutiamo a malincuore questo luogo e attraverso salite e discese lungo la ripida e bella scogliera, arriviamo alla chiesa sul mare di Muxia, ha un piccolo faro a fianco. Sistemati su un largo sasso ci addormentiamo coccolati dal suono delle onde che s’infrangono sulla scogliera. Questa parte di costa la preferisco a quella fatta ieri, è notevolmente più selvaggia. Verso le 14.30 ci mangiamo un’insalata mista comprata ieri al supermercato, arricchita con scaglie di formaggio grana portato da casa. Ripartiamo alle 15.30 e seguendo una strada più interna a Pereirina chiudendo un giro ad anello. Dopo avere ricaricato il tutto sulla piccola macchina (Citroen C2), riprendiamo la strada che porta a nord, sono le 17.30. Ci fermiamo Cabo Vilàn, dove oltre all’impressionante scogliera ammiriamo il più bel faro visto fino ad ora. Poco dopo le 20.00 siamo a Malpica, troviamo un hotel, mangiamo il pesce e passeggiamo per il porto. Una nave sta’ salpando per la pesca notturna, poniamo una domanda ad un signore che era un ex pescatore. Chiacchieriamo a lungo, ci racconta varie vicende di questa costa della morte, ultima quella di pochi giorni fa, sono morti dieci pescatori locali, la loro nave è affondata colpita da una forte onda. Ci accompagna fin davanti all’hotel, abbiamo passato un’altra bella serata da aggiungere a questo meraviglioso viaggio, sono le 24.00. ** 28 eur. per una doppia

11/06/04 – Malpica – Lugo – Leòn – Burgos – Pamplona – Roncisvalle

Andiamo a fare la nostra solita colazione al sacco a Cabo S.Adrian, davanti a noi solo la piccola isola con il faro e due navi che si trovano nel punto del naufrago, siamo soli ma poco dopo arrivano degli operatori di una TV locale. Prendiamo l’autostrada (autopista) che porta verso La Coruna, sarà l’unico pezzo che pagheremo di tutto questo viaggio (1,80 eur.). Deviamo per Lugo e una volta arrivati a Burgos facciamo una sosta. Torniamo a vedere la bella Cattedrale, ci ritorna in mente la cena passata in compagnia di Pera e Juan, due fratelli di Barcellona, è stata l’ultima volta che gli abbiamo visti. Dopo una sosta al santuario di San Juan de Ortega deviamo per la N120, a Santo Domingo della Calza ci fermiamo nuovamente, non riusciamo a distaccarci dal cammino. Arrivati a Pamplona proseguiamo direttamente per Roncisvalle dove torniamo a dormire al bel rifugio dei pellegrini. ** 5 eur. a testa

12/06/04 – Roncisvalle – Pamplona – S. Jean Pied de Port – Roncisvalle – Sant Jean Pied de Port

Solita sveglia alle 6.00 con l’alleluia in latino, cantata dal solito signore olandese, questo rifugio è gestito dagli olandesi. Partiamo alla volta dell’aeroporto di Pamplona con entrambe le macchine, Roncisvalle è avvolta nelle nuvole. Depositata la macchina noleggiata parcheggiamo la nostra nei pressi del centro, scarichiamo le bici e visitiamo la città facendo circa 10 km. Ripartiamo nel primo pomeriggio e verso le 15.00 siamo a S.Jean Pied de Port. Con le bici affrontiamo la lunga salita che porta a Roncisvalle, il tempo è migliorato. Andiamo ad un buon ritmo, merito del cammino e del relativo riposo di questi ultimi giorni. Completata questa che per molti è la prima tappa, ci mangiamo un panino e salutiamo nuovamente i "gestori" olandesi. Il ritorno a S.Jean Pied de Port è una passeggiata, poiché a parte il primo corto tratto in salita fino al Colle Ibaneta, il resto è tutta discesa (57 km tot). Ci sistemiamo nel campeggio comunale vicino al centro (7 eur.), questo paesino è molto piacevole e curato, consiglio una sosta di sera, illuminato è molto affascinante.

13/06/04 – S. Jean Pied de Port – Oloron – Lourdes – Foix – Carcassonne – Frontignan

Ce la prendiamo con estrema calma, passando da una pasticceria del paese e andando a fare l’ultimo sello. Decidiamo di giungere a Lourdes attraverso strade secondarie, passando da Oloron e Arudy. Attraversiamo dei bei villaggi, molto curati ai piedi di montagne che ci ricordano il nostro appennino. Lourdes è in una splendida posizione, sullo sfondo svettano montagne che tendono più ad assomigliare alle Alpi, è il Parco Nazionale dei Pirenei. La cittadina ha sfruttato pienamente la sua popolarità, è piena di negozi. Visitiamo la famosa grotta e inaspettatamente non ci sono molte persone, probabilmente è dovuto anche all’orario giacché sono circa le 13.00. Usciamo dall’autostrada e proseguiamo per Foix, non guadagniamo tempo perché la strada è abbastanza trafficata. Controlliamo sulla carta geografica dove si trova il Canal du Midi, prossima meta ciclistica d’alcuni nostri amici, ed ecco che lo attraversiamo. Passiamo da Carcassonne, dopo Narbonne usciamo e ci fermiamo in un bel campeggio a Frontignan, ci cuciniamo l’ultimo riso rimastoci. ** 15 eur. nel campeggio

14/06/04 – Frontignan – Aix en Provance – Nizza – Parma

Dopo un breve giro in spiaggia ci fermiamo in un supermercato alla periferia di Montepellier, acquistiamo cibo per il viaggio. Partiamo che sono le 10.00, incontriamo molto vento e il tempo nuvoloso, meglio così viaggiamo con il fresco. Al confine italiano una forte pioggia ci accompagna in Italia e poco prima delle 17.00 siamo a Parma.

Letture:
Verso Santiago - Cees Nooteboom (Universale Economica Feltrinelli)
Il Portico della Gloria - Davide Gandini (EDB)
Guida al cammino di Santiago de Compostela in bicicletta (Terre di Mezzo)
Sette passi sul cammino di Santiago de Compostela - Marco Bruckner (Editrice Mediaevo)
Link : www.caminosantiago.com - www.jacobeo.net - http://www.mundicamino.com/ - http://www.amicidisantiago.it/